Mi è stato regalato da un amico che conosce la mia passione per la scienza e la letteratura.

Questo libro è dedicato proprio a quegli autori che hanno tentato di coniugare matematica ed arte, che nella mentalità comune sono compartimenti stagni e inconciliabili.

In realtà si dimostra come le due arti siano affini.

L’obiettivo è quello di dimostrare in particolare che la matematica non è una scienza fredda e fatta solo di calcoli meccanici, tutt’altro, piuttosto si tratta di uno spazio in cui fantasia, immaginazione, arte costituiscono la luce da seguire.

Pertanto sono raccolti in questo libro racconti di grandi scrittori: Asimov, Calvino, Borges, Buzzati, McEwan, Heinlein, Musil ed altri, suddivisi in sezioni: numeri, spazi, ritratti e l’uomo matematico.

E' decisamente un libro molto particolare, non adatto a tutti, talvolta in alcuni racconti si perde il filo conduttore, ma altri sono decisamente geniali. Mi riferisco, per esempio, a “L’hotel straordinario, o il milleunesimo viaggio di Ion il Tranquillo” di Stanislaw Lem, a “Il libro di sabbia” di J.L.Borges, a “Geometria solida” di McEwan, a “Il conte di Montecristo” di Calvino.

Una speciale menzione per il “Breve ritratto di Alan Turing” di Carrère, per aver tratteggiato in modo splendido uno scienziato purtroppo per lunghi anni dimenticato, senza del quale per molti versi il mondo non sarebbe com’è oggi.