L'enigma dei numeri primi

L'ipotesi di Riemann, il più grande mistero della matematica





E' senz'altro un libro che avvince, ma non è merito dell'autore, quanto piuttosto dell'argomento meraviglioso ed affascinante.  

Purtroppo il libro è molto divulgativo, accessibile praticamente a chiunque, ma proprio perché non approfondisce molto alcun argomento diventa presto un susseguirsi di nomi, dati e fatti poco caratterizzati. Alla lunga diventa via via sempre meno interessante, se non per qualche spunto sporadico.
Se poi il lettore ha una minima infarinatura di matematica universitaria, verrà catturato più per gli spunti e i raccordi personali con quello che già sa che per il contenuto, e rimarrà presto con una curiosità non soddisfatta. E' una specie di nouvelle cuisine letteraria, degli antipasti microscopici ricchi di sapori ed accostamenti interessanti, tuttavia di ben poca sostanza.
In molti punti, per esempio, l’autore si “dimentica” di chiarire alcuni passaggi, che restano un mistero irrisolto che affligge l’autore anche solo un po' più smaliziato (penso all’espressione citata 1+2+3+..+inf = -1/12, che ha una sua precisa spiegazione, pur essendo assurda, che avrebbe dato un tocco di fascino in più alla narrazione).
Questo libro non è affatto accostabile, quanto ad interesse ed approfondimento, ad alcuni capolavori del genere come “L’ultimo teorema di Fermat” e “Codici e segreti”, che pur restando sul divulgativo accessibile a chiunque, non annoiano mai (in particolare il primo).
Quindi, in sintesi: consigliato ai curiosi della matematica privi di preparazione specifica e ben determinati, un’avvertenza per quelli preparati, assolutamente sconsigliato a chi la matematica la padroneggia per professione.