Vedete questa bellissima girandola spaziale?

Il suo nome è “Wolf-Rayet 104”.

Si tratta di un sistema binario, costituito da due stelle che orbitano una attorno l’altra, in circa 8 mesi, precisi come un meraviglioso orologio cosmico.

La peculiarità di WR 104 è che il suo asse sembra essere perfettamente in linea con la nostra terra. Condizione che rende la danza delle due stelle splendida dal nostro punto di vista.

Una condizione, la nostra, privilegiata.

Il problema è che la nomenclatura “Wolf-Rayet” indica l’ultimo stato stabile di una stella assai massiccia prima di trasformarsi in un mostro cosmico denominato “supernova”.

Una supernova è una bomba in grado di emettere in pochi millisecondi la stessa energia che il nostro sole è in grado di emettere nella sua vita intera di 10 miliardi di anni. Il fascio emesso, un fascio assai stretto di raggi gamma (una radiazione altamente ionizzante, assai energetica, in pratica quella emessa durante la fissione nucleare), è in grado di spazzare via la terra dalla distanza di 8000 anni luce, quella che ci separa da WR 104.

Si calcola che da tale distanza verrebbe distrutto il 25% dell’ozono della nostra stratosfera, con le conseguenze che possiamo facilmente immaginare.

Purtroppo per noi, tali fasci di raggi gamma (gamma-ray burst), vengono emessi proprio lungo l’asse di rotazione.

In pratica, è come se stessimo guardando nella canna di un cannone. Carico. E con la miccia pericolosamente corta.

Probabilmente non succederà domani, il fatto di averlo scoperto non renderà la breve vita di WR-104 più corta, o la nostra meno sicura.

Di certo, non ci sarà avvertimento. Non ci sarà alcun “Casco nero” ad intimarci di arrenderci, a bordo di quella morte nera. Quando ce ne renderemo conto, sarà già troppo tardi.

E a questo pensiero, impossibile non pensare alle parole del Vangelo: “Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno, né l’ora [Mt, 25,13]”.

** Per approfondire:**

L’articolo originale è su space.com.

Un buon articolo su WR104 si trova qui.

Infine, un altro articolo di un astronomo che da anni si occupa di pericoli cosmici, molto bello, è questo.