Riceviamo via neutrino-telex una lettera da Tanja Zazzabubovskaja, ricercatrice dell’Università Imperiale di Trantor. La missiva è datata 2440, anno più, anno meno.

La missiva segue uno scambio avvenuto sul forum “Don’t Panic, Ten!”, in cui un attento utente segnalava un ipotetico errore nel definire una psalla come rossa e dotata di tentacoli.

Senza addentrarci nella discussione, riportiamo la missiva inviataci dalla gentile dottoressa Zazzabubovskaja.

Esimio direttore, vorrei puntualizzare alcune asserzioni piuttosto avventate pubblicate nell’edizione del 23 gennaio 2023 del Don’t Panic Gazette.

La pslla, è, come correttamente scritto in prima battuta, un essere incolore e insapore. E’ invece totalmente privo di fondamento l’affermazione che essa sia verde o giallastra e di forma diversa da quella sferica piramidale oblunga, simmetrica rispetto tutti e quattordici gli assi. Questa idea è frutto di un equivoco che perdura dal secoli.

Questo infatti scrive mia zia, Ludmilla Zazzabubovskaja, dell’Universita Imperiale di Trantor, nello “studio comparato delle psallae” (Mazzabubaskaja et al, 2438):

La psalla è un essere multidimensionale. E’ stato il secondo essere di questo tipo scoperto dall’uomo, dopo la rete micellare. Essa esiste in tutte le 14 dimensioni dello spazio tempo.

Piccola digressione: riprendo, per voi che non l’avete frequentato, la spiegazione dal libro “Introduzione alle varietà differenziabili per l’asilo”, settima edizione, Edito dall’Allegro Editore di Trantor (AETRA), anno 2410.

Una varietà differenziabile $ ω $ di dimensione 2 è rappresentabile nello spazio tridimensionale come una ciambella. Essa può essere proiettata sullo spazio bidimensionale, producendo diverse figure disegnabili, che possono essere anche molto diverse a seconda dell’asse di proiezione. Ad esempio la ciambella proiettata verso l’asse sagittale (z verticale per esempio) risulta una coppia di cerchi concentrici, mentre se proiettata verso l’asse mediale (x o y orizzontali), risulta una coppia di cerchi disgiunti. Questo perché una proiezione di una m-varietà differenziabile n-dimensionale su uno spazio (n-1)-dimensionale ha infinite rappresentazioni che sono q-varietà differenziabili a loro volta, con $q \le m$.

Tornando allo studio:

L’espressone fisica, 3-dimensionale, della pslla è nota da tempo. Essa è stata, ad esempio, descritta per la prima volta nel 1955 (psalla japonica) quando, per l’inciso, ancora si pensava che lo spazio-tempo avesse 4 dimensioni, e gli uomini ancora risolvevano i propri conflitti lanciando escrementi all’avversario. Quello che gli antichi(sic!) chiamavano psalla altro non è che la proiezione tri, o al massimo quadri, dimensionale di una psalla 14-dimensionale. La pslla ha infinite proiezioni tridimensionali. Come per il famoso donut, dipende dal’asse di proiezione. Una pslla può svegliarsi al mattino dopo una cattiva digestione e apparire al mondo tridimensionale giallastra, quando giusto il giorno prima era piramidale oblungo-sferica semplicemente perché ha dormito di gusto. […]Nel nostro studio abbiamo studiato per 2 anni una pslla in cattività, somministrando diversi tipi di alimentazione, dal semolino alla peperonata. Ogni giorno si sono acquisite le immagini della psalla in cattività. Per ovviare all’impossibilità di contenere un oggetto 14-dimensionale all’interno di una scatola 4-dimensionale, si è utilizzata una bottiglia magnetica di contenimento, utilizzando il locale reattore a fusione fredda e-Dog, di proprietà dell’Allegra Compagnia Energetica di Trantor (A-CETRA) cui gli autori desiderano inviare i propri ringraziamenti (così come alle 1200 famiglie che per due anni hanno rinunciato all’energia elettrica… “ehi guys, questo risultato è anche vostro, yeah!”). […]Utilizzando tecniche di ricostruzione dell’immagine (FBP, Filtered Back-Orifice Projection), la matrice risultante dalle 88330 immagini è stata ridotta ad una matrice irriducibile di Rango 14, dimostrando così l’essenziale 14-dimensionalità dell’essere. La pslla quindi appare gialla “a volte”, mentre in essenza è colorata, invisibile, incolore, insapore, rossastra, dotata di otto flagelli e trettordici tentacoli, uno per colore incolore. La forma è sferica piramidale oblunga, simmetrica rispetto tutti e quattordici gli assi. L’effetto cromatico è dovuto allo shifting frequenziale nel trasferimento dalle 14 alle 3 dimensioni. La riduzione idempotente iso-matriciale dello spettro fa sì che sull’asse per cui la psalla appare “japonica”, essa risulti gialla. Si narra che sotto luce polarizzata monocromatica a frequenza esatta e sotto la corretta umidità relativa e pressione armosferica, la psalla japonica possa apparire verdastra, ma non c’è prova fotografica della reale esistenza di questo effetto, per cruccio di molti ricercatori del mondo antico. […] La natura matematica della forma esatta della psalla è ancora fonte di acceso dibattito. Secondo alcuni (Kermonov et al. 2436, Al et al. 2431) essa sarebbe una varietà differenziabile di dimensione 1, e in quanto tale topologicamente non ha buchi. Infatti la psalla non mangia e non caga.

Tanto vi dovevo. Tanja Zazzabubovskaja.

PS: le virgole su Trantor sono state abolite nel 2333, quindi mi scuserete, se, per, caso, potrei, averne, abusato., :, …