Come recuperare la propria vita, dopo che un incidente d’auto ti ha portato via la persona amata e la figlia di soli 7 anni?

Senza far nulla. Julie, la protagonista, incapace di commettere suicidio, decide di uccidere il proprio passato recidendo ogni legame, vendendo tutto, negando anche la realtà delle cose.

La vita, tuttavia, sa sorprendere in modo subdolo, e Julie si renderà conto che è impossibile negare il passato, la libertà da ogni legame (perché è di libertà che tratta questo film) la renderà in grado di accettare il dolore e ricominciare a vivere.

Film estremamente difficile, ritmo lento, a volte spezzato. Molti aspetti della storia sembrano a sé stanti, ed alla fine ci si ritrova con un film tecnicamente perfetto, visivamente e registicamente sorprendente, ma estremamente duro da digerire; io personalmente mi sono sentito anestetizzato un po' come sembra anestetizzata la Julie del film, incapace di stendere un giudizio e con un grande desiderio di parlarne.

Kieslowski ha senz’altro realizzato un’opera notevole, da vedere, sentire e lasciar fluire nella mente…

(Stasera: Film Bianco)