cherudek1 Perché in una città del nord Italia, perennemente avvolta dalla nebbia, gli insetti brulicano lasciando una scia di sangue, mentre alcune persone vengono misteriosamente ferite nell’indifferenza apatica degli abitanti?

Cosa significano quei segni diabolici sui quali padre Nicolas Eymerich, inquisitore generale della Chiesa, è stato mandato ad indagare?

E chi è questo misterioso prigioniero che dalla profondità della terra chiede aiuto?

Su questi tre piani si sviluppa “Cherudek”, a detta di molti il migliore tra i romanzi di Valerio Evangelisti.

Ed in effetti, per chi ama il genere noir, misterioso e fantascientifico, si tratta di un vero gioiello.

Qualcuno lo ha messo in parallelo con i romanzi di Philip K. Dick, in particolare con “Le tre stimmate di Palmer Eldritch” e “Ubik”, ed in effetti l’atmosfera allucinata è in qualche modo ugualmente non lineare, irrazionale, fuori dagli schemi.

In bilico tra reale ed irreale, tra religione, scienza ed occulto, tra veglia e sogno Evangelisti raccoglie i tre fili della storia e ne tesse una trama intricata ma per nulla banale, densa di ritmo ed avvincente, nonostante la difficoltà di condurre, senza annoiare, temi così diversi e così difficili.

A mio parere il grande pregio di Evangelisti è quello di riuscire ad affascinare raccontando di occulto e di fantasia senza scadere nel solito pastone alla “X-Files”, anzi, inserendo elementi storici e ben documentati, snocciolando citazioni della scolastica e rifacendosi alla tradizione e al mito cristiano e pagano.

E fornendo elementi per proseguire la ricerca dopo la fine del libro.

Insomma, uno dei migliori libri che abbia letto negli ultimi tempi.

Assolutamente d’obbligo per gli amanti del genere noir,  e soprattutto per coloro che amano l’ambientazione medievale.