Processo Alieno - Robert J. Sawyer

[caption id="" align=“alignleft” width=“123”]“Processo Alieno”, Robert J. Sawyer, ed. Fanucci[/caption] La pagina di Wikipedia dedicata allo scrittore canadese Robert J. Sawyer, afferma che lo stesso si definisce uno scrittore di Hard Sci-Fi, tuttavia la profondità della caratterizzazione psicologica dei suoi personaggi tenderebbero a posizionarlo ben al di sopra di questo sottogenere. A prescindere dalla condivisione o meno di questa visione dei “generi”, il “processo alieno” è un caso di un romanzo che tiene ben saldi i fondamenti di un sottogenere per spaziare nell’ambito di un genere totalmente differente.

Welcome back!

Eccomi di ritorno dopo una pausa lunga tanti, troppi mesi. Troppe cose da fare, soprattutto lavorative, poco tempo per leggere (i record degli anni passati sono un bel ricordo) e ancor meno per scrivere. Alcuni flash qui e lì: * Carino il film "[Biancaneve](http://www.imdb.com/title/tt1667353/)" (in inglese "Mirror Mirror"), prende un bel 7/10 nella [mia lista](http://www.imdb.com/user/ur24644648/watchlist), nonostante un misero punteggio di 5.5. Ironico, divertente, non banale e con qualche bella trovata, nonostante una trama ovviamente scontata.

Henrietta Lacks,

Credo di aver già parlato, qui nel blog, di Henrietta Lacks, una giovane di colore morta nel 1951 a 31 anni per un tumore al collo dell’utero. La morte della giovane sarebbe passata all’oblio come la sua triste e povera esistenza se alcune cellule di quel tumore non fossero state e per i rituali esperimenti dell’epoca e non avessero dimostrato una sconcertante proprietà: quelle di replicarsi all’infinito senza morire. Questa proprietà rivoluzionò gli studi sulla genetica e sull’oncologia.

Cristalli sognanti - Theodore Sturgeon

Horty è un bambino infelice; ha vissuto l’infanzia in un orfanotrofio, non ha mai conosciuto i propri genitori, è stato infine adottato da un giudice che è solito maltrattarlo. E' anche un bambino strano: ha un’irrefrenabile istinto di mangiare le formiche e non si separa mai da un orribile babau dagli occhi luccicanti e quasi vivi. Dopo l’ennesimo sopruso del giudice, che nel rinchiuderlo nel ripostiglio gli trancia le dita nello stipite della porta, decide di fuggire.

L'universo incostante - Vernor Vinge

Quello che contraddistingue la fantascienza da altri generi fantastici (Horror, Fantasy e quant’altro) è l’assoluta e rigorosa verosimiglianza dell’ambientazione e delle vicende ottenuta attraverso la coerenza del narrato con le nozioni della scienza e del mondo nel momento della narrazione. Tale coerenza è requisito essenziale, più che la tematica. Non è importante che la storia narrata tocchi un particolare tema o abbia una particolare ambientazione, a differenza di molti altri generi e sottogeneri, come il fantasy, ad esempio.

Straniero in terra straniera - Robert A. Heinlein

Robert Heinlein è noto al grande pubblico, ovviamente del tutto inconsciamente, per un film alquanto fracassone, uscito diversi anni fa, tratto da uno dei suoi romanzi più noti e più peculiari: Starship troopers, fanteria dello spazio. In realtà, il merito di Heinlein nella storia della sci-fi non è limitato alla valorizzazione, fino all’estremo, del sotto genere della “space opera militare”, anzi, Heinlein ha esplorato tantissimi temi diversi anticipando di molti anni la storia sociale e politica mondiale.

Labirinto di morte - Philip K. Dick

Un gruppo di coloni si ritrovano isolati in un mondo sconosciuto e decisamente strano, senza peraltro sapere lo scopo della loro riunione. Improvvisamente iniziano a verificarsi misteriosi incidenti ed assassini, un po' come nel giallo “Dieci piccoli indiani”. I presenti pertanto iniziano a sospettare l’uno dell’altro, in un crescendo di paranoia e di tensione claustrofobica. Scritto nel 1970, subito dopo la stesura di Ubik, questo romanzo condivide molto con il precedente.

I canti di Hyperion - Dan Simmons

Il termine “space opera” con cui si è soliti definire questo ciclo di 4 libri, scritti tra l'89 e il ‘97 da Dan Simmons, ben descrive l’epopea che l’autore ci regala in queste oltre 2000 pagine. Space opera, lo dice il termine, è un epopea epica ambientata nel futuro dei viaggi interstellari, protagonisti uomini ed alieni, e spesso mondi ed imperi, trattando frequentemente tematiche importanti e dalla forte connotazione politica e sociale.

La donna in gabbia - Jussi Adler-Olsen

Il romanzo “la donna in gabbia” del danese Jussi Adler-Olsen è il primo di un ciclo incentrato sulla nuova “sezione Q” della polizia danese, una speciale divisione investigativa specializzata nei “cold case”, quei crimini irrisolti da troppo tempo. Il protagonista è un poliziotto in crisi, un tempo brillante ma in declino per un trauma subito in azione e ghettizzato dai colleghi per il pessimo carattere. Non amo il genere “poliziesco d’azione con serial killer annesso”, e le mie precedenti recensioni lo confermano, si veda per esempio, “Blacklands” o, peggio, i romanzetti di Faletti.

I biplani di D'Annunzio - Luca Masali

“I dischi volanti non atterrano a Lucca”, ok, siamo d’accordo. I dischi volanti sono senz’altro appannaggio esclusivo dell’Area 51. Noi Italiani però abbiamo qualcosa da dire sulla storia, ed in particolare sulla storia della Prima Guerra Mondiale. E Luca Masali la racconta benissimo. Mescolando sapientemente una lettura della storia singolare, una serie di eventi forse correlati nel tempo e un’ottima conoscenza dell’aviazione storica, ne esce un romanzo leggero e suggestivo, appassionante ed emozionante.